Yule secondo i Celti, Saturnalia per la Stregheria, il Solstizio d’Inverno si celebra tradizionalmente la notte del 21 sul 22 dicembre. In questo momento della Ruota dell’Anno sulla terra regna l’oscurità; il Sole compie il suo più breve giro nella volta celeste e tocca il suo punto più basso rispetto all’orizzonte. Subito dopo questo momento di confine, l’astro comincia un nuovo ciclo, cominciando di nuovo a salire sull’orizzonte e ad allungare il periodo di luce del suo viaggio.
Essendo il Dio Sole, nelle sue varie forme e varianti, la forma divina più importante per la maggior parte delle culture e delle religioni di ogni tempo e luogo, questa sorta di morte e rinascita del Dio è sempre stata celebrata come una festa fondamentale nel periodo dell’anno, nella quale il Sole muore, si trasforma e rinasce nel ventre della Dea. L’attuale Natale non è altro che la versione cristiana della rinascita del Sole: è stato papa Giulio I, nell’Anno Volgare Imposto 348, a fissare la ricorrenza della nascita del Cristo nel giorno del 25 dicembre, nel tentativo di sostituire la più popolare festa pagana del tempo, i Saturnali.
Anche le attuali decorazioni tipiche del Natale cristiano richiamano l’antica usanza di mantenere vivo lo spirito della vegetazione e della natura tramite piante sempreverdi, che venivano decorate con simboli solari come luci e frutti dorati. Il tipico abete decorato richiama inoltre l’Albero Cosmico delle mitologie Nordiche. Anche in questo caso l’identità originale del simbolo pagano è stata rubata dalle usanze cristiane: l’albero di natale è stato introdotto da Martin Lutero nel XVI secolo, nel tentativo di soppiantare l’usanza pagana che sopravviveva al tentativo di conversione.
Questo momento è per gli adepti della Vecchia Religione un momento molto importante di calma e riflessione, nel quale riscoprire e celebrare quella scintilla vitale del nuovo Sole presente anche dentro ogni uomo. Questa è anche un’opportunità per gioire ed abbandonarsi a sentimenti di ottimismo e speranza che il Sole nuovo trasmette; come il Sole risorge infatti, anche noi possiamo uscire rigenerati dalle tenebre invernali.
Nelle celebrazioni tradizionali di questa festività si decorano le abitazioni con le piante sempreverdi tipiche di Yule come vischio ed agrifoglio, e si mantiene viva la tradizione di allestire l’albero solstiziale: un abete decorato con candele e piccole raffigurazioni del Sole. Spesso a queste decorazioni tradizionali si aggiungono piccole pergamene contenenti propositi o nomi di persone care, o ancora simboli e raffigurazioni propiziatorie per il periodo futuro.
Ormai quasi del tutto in disuso l’antica usanza di bruciare un ceppo di quercia o pino durante le celebrazioni rituali dei Saturnali, mentre si mantiene anche ai giorni nostri quella di levarsi all’Alba per salutare il nuovo Sole, celebrando questo importante momento accendendo delle candele.
Il Solstizio d’Inverno è quindi un momento di festa ed allegria da trascorrere con i propri cari, scambiandosi doni beneauguranti e ringraziando il Sole rinato, che con i suoi raggi dorati risveglierà la Natura rendendola nuovamente feconda dopo il lungo e gelido inverno purificatore.
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