Evelina è
il capolavoro di Fanny Burney, una delle madri del romanzo inglese, che
con la sua opera ha ispirato autori come Jane Austen e William
Makepeace Thackeray. Figlia
non riconosciuta di Lord Belmont, Evelina viene allevata in campagna
sotto le amorevoli cure del reverendo Villars. A diciassette anni,
invitata da alcuni amici a Londra, viene introdotta alla vita mondana e
ai divertimenti dell’epoca. Ed è proprio durante una festa da ballo che
la giovane conosce Lord Orville, uomo nobile e saggio. Il rapporto tra i
due, condito da inevitabili incomprensioni ed equivoci, attraversa
tutte le tappe dell’interesse, dell’amicizia e, infine, dell’amore. In
parallelo, scorre la travagliata vicenda del riconoscimento legale di
Evelina da parte di Lord Belmont. Esortata dal suo benefattore, Mr
Villars, alla prudenza e al giudizio, ma anche alla forza d’animo e alla
fermezza, Evelina matura una visione del mondo più consapevole e si
avvia alla scoperta di se stessa e, finalmente, alla felicità. Protetta
dalla forma anonima sotto cui venne inizialmente pubblicato il romanzo,
in Evelina l’autrice
smaschera con ironia e lucidità i pregiudizi e le convenzioni che
dominano la buona società del diciottesimo secolo, affidando il compito
allo sguardo ingenuo e alla sensibilità della protagonista, cresciuta
nell’isolamento della campagna e inesperta dei costumi del bel mondo
londinese.
Uscito nel 1778, il romanzo fu un
grandissimo successo e portò all’autrice una fama immediata grazie al
suo stile unico e alla sua vis comica
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