domenica 27 giugno 2021

Nota dell'autrice tratta dal romanzo Le Figlie delle Onde

La storia contenuta nel mio romanzo, Le Figlie delle Onde, è interamente frutto della mia fantasia. A suggestionarla sono state le poesie astrali riportate all’inizio di ogni capitolo e i quadri dedicati alle stelle di Luis Ricardo Falero: ispirandomi ad alcuni dei questi ho creato dunque Miranda e Celeste, identificandole sia nelle protagoniste della sua tela intitolata Stelle Gemelle sia nelle eroine della sua opera chiamata La chioma di Berenice.

Le Nozze d’una Cometa, una acquaforte sempre di Falero, mi ha dato invece lo spunto per l’epilogo della storia. Come anche in Capelvenere, il mio romanzo d'esordio, le leggende, le fiabe e i miti della mia terra, il Salento, hanno guidato la mia penna, confluendo in questa creazione.
A differenza dei personaggi e dei fatti narrati, i luoghi menzionati nel mio libro sono reali. In particolare: Porta San Biagio, via Ascanio Grandi, la chiesa di San Matteo, Palazzo Vernazza, il Teatro Politeama Greco, la Questura di viale Otranto, la via Bernardino Realino, il ponte di San Cesario, il Convitto Palmieri, la Biblioteca Provinciale Sigismondo Castromediano, il Tempio di Iside e il Ninfeo delle Fate sono presenti nella mia città natale, Lecce.  Anche il centro di smistamento ebraico, istituito dal 1946 al 1948 nelle marine di Santa Caterina di Nardò e di Santa Maria al Bagno, è effettivamente esistito, così come appartengono davvero a quei territori le località chiamate Cenate, Massarei e Lissandri. Anche la caletta denominata Il Mare dei Cavalli, sita sulla litoranea tra Gallipoli e Mancaversa, esiste realmente e lo stesso dicasi per il Castello di Valdambra, vicino ad Arezzo, che, purtroppo, non è una sede distaccata del Conservatorio ma una dimora storica in rovina.  Le residenze citate, Astrea, Dracena e la casa di cura Villa Serena, sono invece frutto della mia fantasia e lo stesso dicasi per i conventi Ancilla Domini di Lecce, Mater Laetitiae di Taranto e della Ss. Grazia di Aversa. Il comandante del centro di smistamento ebraico, l’ufficiale inglese dall’incredibile nome di Mr James Bond e il suo assistente, Mr Herman, sono invece esistiti veramente. 
 

 

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