sabato 30 gennaio 2021

Il grammofono

Nel 1887, Emile Berliner brevettò negli Stati Uniti una variante del fonografo chiamata "grammofono" (in inglese gramophone).[4] A differenza del fonografo di Edison, il grammofono leggeva le incisioni presenti su un disco (detto disco fonografico) e non sulla superficie laterale di un cilindro.


La prima versione del grammofono si ebbe nel 1877, sotto il nome di ‘fonografo’, di fatto circa 30 anni dopo l’invenzione del telegrafo Edison ideò un ripetitore telegrafico che era in grado di incidere le linee e i punti del codice morse direttamente su un disco, definendo graficamente, per mezzo di una punta, una traccia a spirale, in modo che il suono potesse essere riascoltato più volte senza alcun intervento esterno.

Il 17 luglio di quell’anno Edison si accorse che la puntina scorrendo sul disco ad una velocità piuttosto elevata era in grado di riprodurre dei suoni che ricordavano la voce umana, fu per questo che l’inventore decise di cercare un sistema per poter registrare la voce, fu così che il 21 novembre annunciò la sua invenzione e pochi giorni doIpo ne diede dimostrazione ai suoi collaboratori.Nel 1878, e più precisamente il 18 febbraio, Edison ottenne il brevetto del suo fonografo e insieme ad altri soci diede vita alla ‘Edison Speaking Phonograph Company’, con lo scopo di vendere il fonografo non direttamente ai clienti privati, bensì a di proporlo in fiere e luna park, facendolo funzionare con l’inserimento di un gettone, questo avrebbe incuriosito la gente e avrebbe reso famosa la sua invenzione, e così fu.

Un piccolo aneddoto narra di come Edison ebbe questa idea, ispirandosi cioè a un passaggio tratto da Cyrano de Bergerac, che descrive un prodigioso libro parlante senza lettere e caratteri:

All’apertura della scatola, trovai dentro un non-so- che di metallico, quasi in tutto simile ai nostri orologi, pieno di un numero infinito di piccole molle e congegni impercettibili.
Effettivamente è un libro, ma un libro prodigioso che non ha né fogli né caratteri. Insomma è un libro dove, per leggere, gli occhi non servono, ma si ha bisogno solo degli orecchi. Quando qualcuno dunque desidera leggere, carica, con una gran quantità di ogni specie di chiavi, quella macchina, […]

(Cyrano de Bergerac, L’altro mondo, ovvero stati e imperi della Luna). 

La prima cosa che Edison registrò come prova fu una nota filastrocca infantile, chiamata ‘Mary aveva un agnellino’. Questo risultato convinse amici e collaboratori a credere nello strumento creato dall’artista.

Inizialmente i dischi erano fabbricati utilizzando vetro ricoperto di vernice o inchiostro grasso, sostituito successivamente da metalli come lo zinco. Con il tempo si produssero anche dischi in ebanite  e in gommalacca, materiale ancor più durevole che aveva una maggiore resistenza all’usura, per infine approdare ai moderni dischi realizzati in vinile (PVC

Un’altra peculiarità del grammofono è rappresentata dalla campagna promozionale attuata per la vendita del prodotto: si trattava di una delle prime volte che un prodotto beneficiasse di un marchio commerciale. Il primo marchio al quale fu associato fu la casa discografica Gramophone, che acquistò a scopo pubblicitario un famoso dipinto del pittore inglese Francis Barraud, noto come “La Voce del Padrone” (tradotto dall’inglese “His Master Voice”).

Il quadro, che rappresenta un cagnolino Jack Russell Terrier bianco ascoltare musica da un grammofono, divenne il logo dell’importante casa discografica britannica.  Tale logo assunse talmente tanta fama che l’azienda Gramophone veniva ormai da tutti chiamata “La Voce del Padrone”. La Gramophone si fuse in seguito con la Columbia Records, dando vita alla Electrical and Musical Industries (EMI), che ancora oggi mantiene il simbolo della casa madre.

I primi dischi furono venduti nel 1889 in Europa, erano caratterizzati da un diametro di 12,5 centimetri. Nel 1908 l’inventore tedesco fondò la Beliner Gram-O-Phone Company a Montreal in Canada (per molte persone è considerata la prima etichetta discografica della storia 
 
 




 

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